Quali sono i rischi che si corrono acquistando auto importate

In diversi casi, ultimamente, si tende a prendere in considerazione le soluzioni che convengono di più dal punto di vista economico. Ad esempio, nel settore delle quattro ruote, le auto di importazione straniera sono in grado di garantire un ottimo rapporto tra qualità e prezzo spesso e volentieri, molto di più in confronto a quello che si potrebbe ottenere comprando una vettura italiana. Detto questo, però, è bene mettere in evidenza come sia un’operazione non esente da rischi: proviamo a dare uno sguardo ad alcuni consigli che possono tornare utili per evitare di avere a che fare con delle brutte sorprese, che sono sempre dietro l’angolo in questi casi se non si prestano le dovute attenzioni.

Quando comprare un’auto importata è vantaggioso

Uno degli aspetti che fanno maggiormente la differenza è rappresentato dal cambio favorevole della moneta dello Stato in cui la vettura è prodotta in confronto all’euro e, di conseguenza, al prezzo che viene proposto sul mercato italiano.

Ecco spiegato il motivo per cui una vettura che viene prodotta nel territorio russo può avere un prezzo piuttosto conveniente. Il risparmio, di conseguenza, in termini economici può essere decisamente interessante, dal momento che il valore che caratterizza il rublo, che è la moneta russa, è decisamente in calo rispetto all’euro.

Uno dei migliori suggerimenti da seguire è senz’altro quello, se possibile, di recarsi prima di tutto nel Paese in cui la vettura da comprare è stata prodotta, oppure fare riferimento a uno dei numerosi concessionari che si trovano sul mercato italiano.

Sicuramente una formula conveniente e meno rischiosa è quella del noleggio a lungo termine. Rispetto all’investimento necessario per comprare una vettura, è molto importante mettere in evidenza come il nlt abbia diversi punti di forza, compreso il fatto di ridurre una serie di problematiche a livello burocratico e organizzativo.

Il risparmio che si può ottenere e come ridurre i rischi

Nella maggior parte dei casi, l’acquisto di una vettura importata può garantire un netto risparmio anche senza doversi muovere in un altro Stato. Certo, c’è da affrontare una trafila burocratica che può essere più o meno complessa e che è differente in base al Paese in cui ci si trova.

Ci sono dei Paesi, infatti, in cui il mercato delle auto rende molto più semplice l’acquisto da parte di clienti italiani, come ad esempio si verifica in Germania. Infatti, ci sono diverse persone che vanno a comprare un’auto in Germania, riducendo i rischi e riuscendo a ottenere un netto risparmio sul prezzo da pagare.

Ad ogni, quando si va a comprare una vettura all’estero, c’è un aspetto che non si deve mai tralasciare ed è quello legato all’immatricolazione presso la Motorizzazione Civile, dopo che l’auto è stata portata in territorio italiano. In seguito all’immatricolazione, è necessario anche provvedere all’iscrizione all’interno del PRA, ovvero il Pubblico Registro Automobilistico. Si tratta di una serie di adempimenti burocratici che chiaramente hanno un costo e che variano in base ad alcuni aspetti, come ad esempio lo Stato da cui è stata importata la vettura.

Nel caso in cui la vettura importata fosse nuova, ecco che si dovrebbe pagare anche un’imposta di valore aggiunto, che dovrà essere versata all’erario italiano. In caso di vettura usata, ecco che la tassa invece dovrebbe essere girata allo Stato che ha prodotto la vettura. Nella maggior parte dei casi, stiamo facendo riferimento a una tassa compresa tra il 10% e il 25%. Per quanto riguarda la documentazione da allegare, in realtà è sempre la stessa, ovvero il documento di identità e una fotocopia dell’atto di vendita, oltre che la dichiarazione di conformità per ultimare l’immatricolazione della vettura in Italia.